Festa dedicata al patriarca San Giuseppe che ha inizio il pomeriggio del 18 marzo con la benedizione degli “altari” allestiti dai devoti nelle loro abitazioni e culmina il giorno successivo con la processione solenne e l’immancabile spettacolo pirotecnico.
E’ dal XVIII secolo che a Poggioreale (TP), ed in altri centri del Belice, si celebrano i festeggiamenti in onore di S. Giuseppe. Per l’occasione nei giorni 18 e 19 marzo l’intera popolazione si mobilita per testimoniare la profonda devozione verso il Santo. Gli “Squartucciati” vengono da moltissimi anni realizzati per adornare e abbellire gli “Artari di San Giuseppe”. Sono delle foglie di pasta ripiene di fichi triturati. Ben lavorati a mano gli squartucciati assumono diverse forme, tutte legate a simboli della religiosità.
Come da tradizione, ogni anno il clou dei festeggiamenti è dato dall’allestimento degli “Artari” di S. Giuseppe. Gli Artari vengono realizzati in segno di devozione verso il Santo. In segno di ringraziamento per una Grazia ricevuta. Annualmente questi Artari diventano meta di visitatori turisti provenienti da diversi centri delle province di Trapani, Palermo ed Agrigento. Solitamente questi “Artari” (allestiti all’interno delle abitazioni) vengono addossati ad una parete. Si sviluppano attraverso tre, quattro, cinque gradini. Sui gradini vengono accuratamente appoggiati grossi pani rotondi denominati Cucciddata. Ogni pane pesa otto-dieci chili. Secondo la tradizione il numero dei pani non può essere inferiore a tre, in omaggio al numero dei componenti della Sacra Famiglia. Ai piedi dell’Artaru viene posta una grande tavola piana che a sua volta viene tutta riempita di gustosissimi dolci di varie forme, di ogni tipo e genere. Tra questi non devono, comunque, mancare li Pignulati, li Cannoli, li Sfinci, li Cassateddi.
In un angolo dell’Artaru viene collocato il tavolo che sarà teatro del momento più solenne e suggestivo: La consumazione del pranzo di S. Giuseppe a mezzoggiorno del 19 marzo. A consumare il pranzo, per tradizione, vengono invitati tre cittadini, scelti tra i più bisognosi. Particolarmente toccante il momento in cui il Capo Famiglia, che ha allestito l’Artaru di S. Giuseppe, fa lavare le mani agli invitati e con il vino, vi imprime il segno della croce e le bacia. Caratteristica esclusiva di Poggioreale è che gli Artari vengono adornati con gli Squartucciati, foglie di pasta intagliate ripiene. Tra due fogli di pasta sottile viene messo un ripieno di fichi secchi ben tritati, la parte superiore viene poi “squartucciata”, cioè intagliata con dei temperini finissimi che fanno risaltare dei disegni di fiori, gigli, margherite, gelsomini rose, insomma un vero ricamo.
A lavorarli artisticamente sono gruppi di donne, con il Tocco delle loro mani e con l’ausilio di affilatissimi coltellini, le sfoglie di pasta finiscono con l’assumere diverse forme. In pratica tanti simboli, legati alla tradizione sacra e popolare, come: il Cuore, la Spera, la Croce, la Palma, il Pavone, il Bastone di S. Giuseppe, il Giglio, il Pesce. Una autentica opera d’arte , unica nel suo genere. Nel tempo questa tradizione si è tramandata. E da alcuni anni, per realizzare gli squartucciati si mobilitano anche gli alunni della locale scuola media. Un gruppo di giovani studenti frequentano un annuale corso della durata di tre mesi organizzato dalla locale Associazione Turistica Pro Loco Elimo in collaborazione con la scuola e con il patrocinio del Comune. A fine corso gli squartucciati realizzati vengono esposti in mostra nei giorni dei festeggiamenti.
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