Festa di San Giuseppe a Bagheria

In tutta la Sicilia posto davvero rilevante occupano i festeggiamenti in onore di San Giuseppe, attuati con diverse modalità di svolgimento, ma tutti volti a evidenziare la profonda fede che lega i fedeli al Santo. A Bagheria la devozione – particolarmente sentita – sottolinea i forti vincoli della tradizione che, sedimentandosi nel tempo, hanno costituito un complesso apparato simbolico.

Due volte l’anno il Santo è al centro dei festeggiamenti: il 19 marzo e nel periodo estivo (primi di agosto). In entrambi i casi la festa in onore del Santo in passato, veniva organizzata da un Comitato detto ‘u cumitatu ‘ra festa composto da ‘u supraiuri, u tisuriari, e da quattro capiquartieri. Compito del comitato era quello di organizzare la festa, di controllare le offerte, di verificare che i festeggiamenti avessero un andamento regolare. Queste cariche il più delle volte restavano nell’ambito della famiglia perché tramandate da padre in figlio.

Accade spesso che i fenomeni culturali siano connaturati da apparente semplicità. È il fuoco, a vampa, il protagonista della sera del 19 marzo, la Festa Di S. Giuseppe. La presenza del fuoco in molti riti, in Sicilia come in altre aree geografiche anche se compiuto da una parte solo della comunità, ha un significato profondissimo. La presenza ri catasti ri ligna in occasione della ricorrenza del santo ricorda che paganesimo e cristianesimo convivono nella assunzione del sacro, senza più marcato confine. Il fascino che si sprigiona dalle lingue di fuoco va al di là della spiegazione razionale che racchiude (…). Le celebrazioni del 19 marzo hanno però carattere prevalentemente religioso e sono volte, con atti devozionali, a vivere la festa tra le pareti della Chiesa che ne custodisce il simulacro.

La festa che tutti aspettano maggiormente è a festa ranni quella che si svolge d’estate. Perché sono veramente grandi i festeggiamenti che il Comitato organizza, nel corso delle tre giornate, iniziative tese a coinvolgere tutte le componenti generazionali della comunità.

Che sia tempo di festa l’annunzia sin dalle prime ore della mattina l’arburata. Il rumoroso richiamo è prodotto all’alba, dallo scoppio di mortaretti e da alcuni botti finali che annunciano che è giorno di festa. In passato, soprattutto, la sequenza delle manifestazioni era annunziata ra tammurinata. L’usanza di affidare ad un banditore la scansione, per le vie del paese, delle varie iniziative rimanda ad usi legati a consuetudini delle comunità agricole dove l’arte di leggere e scrivere era appannaggio di pochi e l’oralità era il mezzo immediato per diffondere notizie e avvenimenti.

La festa di S. Giuseppe nei tre giorni a lui dedicati aveva tra i momenti di maggiore attesa la corsa dei cavalli, la processione in onore del Santo Patrono, la banda musicale, i giochi d’artificio jochi i focu e le luminarie (…). La festa ranni non poteva essere tale senza l’avvenimento più atteso: la processione del Santo con gli Angeli del Signore. A differenza di altri centri della Sicilia, a Bagheria San Giuseppe si celebrava in maniera del tutto inusitata.

Egli percorreva le strade con il Bambino tra le braccia, seguito dalla processione e da devoti che gli facevano ala fino all’imbocco del Corso. Qui la folla radunata dei fedeli aspettava il momento tanto atteso: a vulata i l’ancili.

Era questo un costume che non si ripeteva tutti gli anni e per questa ragione al rito partecipava tutta la cittadinanza. Da due balconi opposti con un ingegnoso sistema di carrucole, due bambini travestiti da angeli con grandi ali bianche e i riccioli d’oro, scivolavano, per mezzo di corde sottese, proprio davanti il simulacro del Santo.

Il silenzio suscitato dall’apparizione veniva rotto dall’invocazione rivolta al simulacro del Santo: “Fermati Giuseppe, fermati ed ascolta la mia preghiera”. Faceva seguito una accorata invocazione imparata per giorni da un anziano e recitata con tutto l’orgoglio di essere protagonisti.

 Nel terzo millennio mentre la dimensione umana è sempre più legata ai ritmi della produzione e del profitto, la capacità di vivere un tempo sacro lascia intendere che mutano i tempi ma non la carica suggestiva che nell’uomo continuano ad evocare i riti e la fede.

 

Il testo di Rita Cedrini è tratto da BAGHERIA gente, natura, architettura, turismo, tradizioni popolari Guida turistica della “Pro Loco”.

 

 

 

Maggiori informazioni e programma:

www.vivasangiuseppeviva.it

comune.bagheria.pa.it

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    Categoria: FESTE RELIGIOSE

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